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» Via Gerolamo Bordone

 

 

 


 

Sulle alture di Cornigliano, lungo la collina della Colombara, ponente della città, con una stupenda veduta sul golfo, via Gerolamo Bordone, collega via Col di Lana a via dei Sessanta. Di Gerolamo Bordone non vi sono tante notizie certe e anche l’anno di nascita è approssimativo: sembra che sia nato verso il 1520 a Sermoneta, piccolo borgo medievale (Lt), ricco centro di storia e cultura e dalla strategica posizione della via Pedemontana, arteria che aveva sostituito la via Appia nel collegamento fra il Nord e il Sud dell'Italia. 

Giovanissimo, Bordone entrò nell'Ordine dei frati minori osservanti e si distinse come filosofo, teologo, oratore e poeta. Venne chiamato al seguito di Filonardo, personalità di spicco di alta cultura e uomo di azione, nominato cardinale dal papa Paolo III. Dopo la sua morte, padre Bordone si trasferì in Corsica dove vi rimase per  circa 14 anni sembra con incarichi di ispezione ai conventi del suo Ordine. In quel periodo effettuò rilievi cartografici preziosi per la Repubblica di Genova, poi restaurati e completati con modifiche e aggiunte dal pittore Cristoforo de Grassi che se ne attribuì anche la paternità.

Nel 1564 Bordone si stabilì definitivamente a Genova facendosi apprezzare dal Serenissimo Senato e tramite le autorità liguri ottenne presso la Repubblica, un ufficio di nuova creazione per cerimonie ufficiali assumendo, il 6 aprile del 1588, la carica di Primo mastro cerimoniere. In quell'anno Bordone iniziò a scrivere una serie di Libri cerimoniali, registri in cui venivano descritte, secondo il modello da lui inaugurato, importanti fonti di storia della Repubblica. Il titolo del primo registro fu il  “Diurnale”, diario contenente i fatti giornalieri dove veniva esposto “tutto quello che si fa dalla Serenissima Repubblica, quando esce di Palazzo, et come si ricevono le visite et se visitano altri signori in nome di Lor Signorie Serenissime”.

La dettagliata descrizione di quanto avveniva quotidianamente a palazzo esprime le enormi incombenze svolte dal Bordone e di quanto fosse scrupolosa e responsabile la sua vigilanza sull’osservanza dello statuto del cerimoniale riguardante anche la materia politica, come stabilito sin dalla prima stesura. In una sala del Museo navale di Pegli si può ammirare un grande dipinto della Corsica in cui il Bordone introdusse il tema delle colonie, insediamenti commerciali disseminati in tutto il Mediterraneo definite, per le loro affinità urbanistiche, architettoniche e per la loro autonomia, “le altre Genova”. Gerolamo Bordone terminò la sua esistenza il 24 febbraio del 1615.

 

 

 

Nella via a lui dedicata, su quella grande terrazza che si affaccia su Cornigliano, dove nelle limpide giornate, lo sguardo spazia da Capo Noli fino a Punta Chiappa, vi ha sede la tipica villa genovese della famiglia Dufour. Costruita in quel grande parco, un’oasi di verde con piante secolari, questa dimora cinquecentesca è sempre stata teatro di ricevimenti e avvenimenti dell’aristocrazia e della borghesia genovese.
Nell’Ottocento questa villa fu ampliata e ristrutturata dall’architetto Luigi Rovelli, lo stesso che collaborò alla nascita dello scomparso Castello Raggio. Donata poi al comune di Genova, venne trasformata prima in orfanotrofio, poi in scuola
dell’obbligo, mentre ora ospita una scuola dell’infanzia e una elementare, la “Camillo Sbarbaro”, succursale della Domenico Ferrero.        
                                    

Rosanna Robiglio

 

 

 

Fonti: dati ricavati dal dizionario delle strade di Genova e completato da “Libri dell’Archivio di Stato di Genova”)