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martedì, febbraio 20, 2007, 09:44 PM

Ancora una volta, Roberto, ci racconta, alla sua maniera, di una giornata autunnale passata con amici.

Scorrendo il racconto e le relative immagini, ci si accorge, sì del tempo che passa, ma che è stato vissuto in armonia e che ha lasciato, soprattutto, qualcosa nei "cassetti della memoria": la nostalgia di quei momenti vissuti in serenità.

Comunque ora, bando alla nostalgia e riviviamo quei bei momenti.


Era il primo di Novembre del 2005, con Salvatore convincemmo, con qualche fatica, Melania e Piera a fare un giro nell’entroterra, in quel di Camere, un paesino al limite tra Liguria e Piemonte, incastonato in una delle nostre montagne appenniniche, in direzione Isola del Cantone – Montessoro.

Naturalmente dovemmo promettere, che la gita sarebbe stata svolta interamente in auto, dalla partenza all’arrivo vista la poca ( per non dire nulla) volontà delle signore di fare alcun passo a piedi, che per loro rappresentava un rischio di chissà quale portata, visto l’approssimarsi (?) della stagione invernale.

Arrivati a casa di comuni amici, una villetta immersa nel verde, constatammo che la giornata purtroppo era tipicamente autunnale, con una nebbiolina che tutto avvolgeva, temperatura piuttosto fredda, perciò le donne decisero che la “gita” sarebbe finita in casa, comodamente sedute attorno ad una vecchia stufa a legna, sulla quale erano poste castagne, che il fuoco lentamente avrebbe cotte, trasformandole in gustose caldarroste.

 

 

Io e Salvatore, assieme alle nipotine Francesca e Alessandra, oltre a Danilo e Adriano, decidemmo di fare una passeggiata nei boschi, magari per raccogliere qualche castagna e scoprire orme di daini , cinghiali o ammirare scoiattoli ed uccelli che fortunatamente popolano le nostre montagne.

Naturalmente, come di consueto, Salvatore era dotato della sua “arma” preferita: la macchina fotografica, con la quale egli è capace di cogliere immagini veramente uniche.

L’entrare nel bosco, in autunno, è veramente suggestivo. I grandi castagni, le roveri, i faggi, qualche pioppo tremulo, non ancora spogliati delle loro chiome ma arricchiti sulle loro foglie di quei splendidi colori cangianti dai gialli, ai rossi accesi, ai marroni sui quali domina la forma contorta dei vecchi tronchi, che il trascorrere del tempo, le piogge ed i venti hanno modellato, quasi a farne magnifiche sculture, sono scorci impagabili.
 
 

 

Ciò che vedemmo nel nostro girovagare nel bosco, è quanto così magistralmente Salvatore seppe cogliere per noi e ci offre nel suo sito con immagini veramente suggestive.

Ad un certo punto sentii chiamarmi :”…Roby guarda!!!”.

Nell’avvicinarmi sentivo la sua “arma” scattare ripetutamente verso qualcosa sul terreno, tra le foglie, che subito nemmeno riuscivo a distinguere.

 

   

Finalmente distinsi una creaturina nera e gialla che strisciava tra le foglie cadute, in un tripudio di colori gialli, rossi nei quali vagava senza alcun timore, quasi a voler rendersi protagonista delle immagini che Salvatore stava scattando: era una magnifica “salamandra”.

 

 

Ammiriamola nelle foto qui esposte, che sono molto belle oltre che veramente rare!

Narrano miti e credenze popolari che la salamandra sarebbe in grado di sopravvivere al fuoco, ma purtroppo ciò non risponde a verità; anch’ essa è vittima di quella piaga della quale le nostre montagne sono purtroppo vittime: gli incendi boschivi.

Tornando a casa ci accorgemmo invece che Melania e Piera con altre signore erano stoicamente sopravissute al calore della stufa; restavano a testimonianza le bucce delle caldarroste delle quali, per noi, non restavano che i miseri resti !!!


Genova, 17 Febbraio 2007 Roberto Veneziani


Ed ora andiamo a vedere le foto del giorno della Salamandra
foto gallery