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Cornigliano Ligure - Villa Durazzo Bombrini - La stanza delle meraviglie

 

 

 

 

Villa Durazzo Bombrini rappresenta uno dei gioielli storico-artistici di Cornigliano e del Municipio VI Medio Ponente: è infatti parte integrante della storia e della vita della delegazione.

La grandiosa residenza di villeggiatura per la nobile famiglia Durazzo, subì diversi passaggi di proprietà arrivando a ospitare gli uffici, prima dell’Ansaldo, e in seguito dell’Italsider.

Attualmente è sede di Società per Cornigliano e al suo interno vi sono realtà come Genova Liguria Film Commission e il CpI Ponente, oltre a ospitare eventi culturali, museali, mostre, spettacoli e conferenze.

Forse pochi sanno che verso il 1780 Giacomo Filippo Durazzo III, terzo proprietario dell’edificio, adibì l’ala di levante a “gabinetto” nel quale conservare i esemplari di storia naturale: l’ambiente prese il nome di camera delle meraviglie o wunderkammer.

In questi ambienti presenti in molte residenze nobiliari europee dal XVI al XVIII secolo, i collezionisti conservavano ed esponevano in armadi, scaffali e vetrine create appositamente le loro raccolte di oggetti che dovevano destare meraviglia agli ospiti e potevano comprendere sia esemplari relativi alla storia naturale (animali imbalsamati, rocce, minerali, pietre rare o preziose, coralli, perle, erborarii, semi di frutti esotici, conchiglie) che oggetti creati dall’uomo quali strumenti scientifici, invenzioni meccaniche, carte geografiche, monete, cammei, rarità archeologiche e oggetti d’arte ed esotici. Attraverso i libri dei conti relativi ai lavori eseguiti nel palazzo per il riadattamento degli ambienti tra il 1781 e il 1788, in base ai progetti dell’architetto Andrea Tagliafichi, conosciamo com’era strutturata e quali collezioni conservava.

 

 

La wunderkammer consisteva in spaziosi ambienti nei quali i reperti naturali erano disposti in vetrine che ne permettevano la visibilità e disposti secondo l’ordine di Linneo.

Nel 1781 venne realizzata la struttura interna della prima sala del museo, la seconda nel 1783, la terza nel 1784 e la quarta nel 1788.

Un resoconto del 1787 ci rivela come erano esposti nelle sale i diaspri, le agate, i pesci fossili e i marmi; da altre fonti emerge che tutti i pezzi erano numerati; anfibi rettili e pesci erano conservati sotto spirito in vasetti di cristallo, altri pesci erano essiccati e disposti su tavole lignee, gli uccelli erano montati su piedistalli similmente ai mammiferi, e tutti gli esemplari erano dotati di cartellino esplicativo.

Giacomo Filippo oltre ad acquistare esemplari già preparati ne commissionò molti da imbalsamare.

Diversi medici vennero ingaggiati per le preparazioni tassidermiche tra i quali anche medici dei Durazzo come Pietro Bonomi e dal 1783 Francesco De Barbieri. Dal 1805 fu il figlio di Giacomo Filippo, Marcello Durazzo, in qualità di erede a occuparsi del museo, annesso al quale vi era un laboratorio per le preparazioni che dal 1780 al 1812 realizzò 390 uccelli imbalsamati, 93 pesci, 68 quadrupedi, 43 tra rettili e anfibi, ma vi erano anche esemplari comprati già preparati quali pelli di leone, zebra, tigre reale, visone, renna e altri animali acquistati presso pellicciai. Le altre collezioni che vi trovavano dimora consistevano in minerali, farfalle, conchiglie e fossili. Queste oltre a suscitare stupore e meraviglia potevano aumentare il prestigio sociale oltre a costituire una tangibile ricchezza materiale e culturale. La camera delle meraviglie è all’origine del nostro concetto di museo poiché vi si unisce il bisogno di una sistematica conoscenza scientifica.

 

Tratto integralmente da ilCorniglianese (mensile di Cornigliano Ligure) di marzo 2022 a pagina 16 titolato

 

La ca

La camera delle meraviglie

        di Villa Durazzo Bombrini          

  di Lorenzo Bisio, storico dell’arte

 

 



26 marzo 2022