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Via Pier Giorgio Perotto

 (La storia delle nostre vie)

 

 

 

 

Lassù, sulle colline di Cornigliano, quartiere degli Erzelli, dove sta sorgendo (Milano permettendo) il più grande Parco scientifico tecnologico d'Italia, una nuova via è stata intitolata all’ingegner Giorgio Perotto, illustre pioniere italiano dell'Informatica, grande ricercatore e progettista del primo innovativo esemplare di personal computer.

 

 

 

 

Nato a Torino, il 24 dicembre 1930, si laureò in Ingegneria aereonautica al Politecnico di Torino dove esercitò per molti anni la funzione di docente. Fu autore di numerosi testi e articoli tanti dei quali adatti ad organizzazioni aziendali e di informatica. Dopo varie esperienze, nell'aprile del 1957, l’ingegner Perotto venne assunto all'Olivetti dove collaborò alla produzione dell'Elea 9003, primo calcolatore elettronico esistente al mondo completamente transistorizzato.

 

Nel corso degli anni Settanta, il gruppo Olivetti passò all’elettronica, un ponte tra la tecnologia meccanica delle macchine per ufficio e quella elettronica degli elaboratori, diventando leader europeo nell’automatismo.

Considerato a pieno titolo pioniere dell'informatica, nel 1962, l’ingegner Perotto iniziò a sviluppare l’Et 101, un nuovo elaboratore dati programmabile con autonomia funzionale, dotato di memoria, con dimensioni ridotte, prima macchina elettronica da scrivere semplice da usare, molto adatta ad uso uffici e considerata da subito primo personal computer della storia.

Questa nuova macchina venne prodotta tra il 1965 e il 1971 e, visto il suo successo considerato da tutti un'autentica meraviglia tecnologica, decisero, in suo onore, di soprannominarla “Perottina” e da allora la tecnologia fu sempre un susseguirsi continuo e graduale processo di miglioramenti.

Dopo la scomparsa di Adriano Olivetti e con l'entrata di nuovi azionisti, il ruolo fin qui svolto da questa famiglia diventò sempre più marginale.

Nel 1993 Perotto lasciò l'Olivetti per entrare in Sogea, scuola di organizzazione e gestione aziendale di Genova, e poco dopo divenne anche presidente di Finsa Consulting, futuro innovazione strategie aziendali.

Pier Giorgio Perotto, ricordato da tutti come “il padre del personal computer”, morì a causa di un tumore, a Genova il 23 gennaio del 2002.

Il Comune di Cavaglià, luogo di provenienza, gli dedicò un giardino pubblico, Torino, sua città natale è in attesa di poterne commemorare la memoria, mentre Genova, città dove ha vissuto fino alla morte, gli ha dedicato una via proprio lassù, nella cittadina dell’high tech, dove giornalmente tutti usano quella tecnologia di cui ora non se ne può più fare a meno.                                          

                                               Rosanna Robiglio

 

 

Questo articolo è stato pubblicato a dicembre 2017 su

ilCorniglianese - Mensile indipendente di informazione e cultura

 


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