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Piazza Mario Conti

 

(La storia delle nostre vie)

 

 



 

Piazza Mario Conti, nata verso gli anni Cinquanta, dopo la Seconda guerra mondiale, si appropriò dell’ultimo verde rimasto lungo la traiettoria di via Cornigliano e gli orti ancora coltivati in quella zona situata alla base della collina di via dei Sessanta sparirono così per fare spazio ad abitazioni molto richieste in un periodo di grande crescita economica.

Questa nuova piazza comoda ai mezzi e ai servizi, conosciuta dagli abitanti di allora come Palazzo verde, sede del Banco di Roma, e Palazzo rosso, è stata completata con altri due nati proprio al posto degli orti, mentre il piazzale antistante a queste costruzioni, era ancora in terra battuta.

In quella piazza sede di diverse aziende artigiane si contavano tornitori e falegnami senza dimenticare anche una torrefazione di caffè gestita dalla famiglia Zanni, conosciuta anche per la sua antica drogheria, vere risorse di un’epoca nemmeno tanto lontana.

Ora quelle piccole aziende soprattutto a dimensione familiare, soppiantate dalla grande industria, non esistono più e ad animare quella piazza è subentrato un supermercato di alimentari, un distributore di carburante, una scuola guida, un’officina ed altre attività minori. Questa piazza riporta il nome del dottor Mario Conti, nato nel 1879 e morto nel 1926, vissuto sempre in questo ancora indipendente comune, dove prestò la sua opera di apprezzato medico filantropo molto amato e stimato dalla cittadinanza corniglianese a cui dedicò  tutta la sua  breve esistenza.        

 

 

Filantropia, termine molto utilizzato nelle attività di beneficienza, significa “amore per l’umanità”, e questa qualità caratterizzò la sua opera professionale lavorativa fatta di sentimenti di affetto e disposizione d'animo verso il prossimo pur di dare benessere agli altri. I suoi concittadini, riconoscenti, lo vollero ricordare anche ai posteri, intitolandogli questa nuova piazza posta nel cuore del quartiere e affacciata sulla principale via di Cornigliano (che aspetta da anni di essere ridisegnata).

 

                         Rosanna Robiglio

 

 

  

 

Questo articolo è stato pubblicato a gennaio-febbraio 2018 su 

ilCorniglianese - Mensile indipendente di informazione e cultura

 


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